La Commissione Europea ha emesso una multa di 500 milioni di euro nei confronti di Apple e di 200 milioni di euro nei confronti di Meta per violazioni del regolamento sui mercati digitali DMA. Queste sono le prime sanzioni decise per inadempienze del DMA, come annunciato in una nota ufficiale.
Entrambe le aziende, Apple e Meta, dovranno conformarsi alle decisioni della Commissione entro 60 giorni e rimuovere i comportamenti contestati, altrimenti rischiano il pagamento di sanzioni periodiche. Le multe inflitte sono state stabilite in base alla gravità e alla durata della non conformità, e sono al di sotto del tetto del 10% del fatturato previsto dal DMA per le violazioni.
Per quanto riguarda Apple, la violazione riguarda l’obbligo di anti-steering, che impedisce ai consumatori di essere reindirizzati a servizi esterni. La Commissione ordina ad Apple di rimuovere le restrizioni tecniche e commerciali sulla gestione delle app distribuite sull’App Store e di conformarsi alle regole del DMA.
Per Meta, la decisione di non conformità riguarda il modello ‘consenso o pagamento’ introdotto nel 2023 per gli utenti di Facebook e Instagram. La sanzione colpisce il periodo compreso tra marzo e novembre 2024, quando Meta ha cambiato il modello. La Commissione ha anche stabilito che Facebook Marketplace non è più designato ai sensi del DMA.
Le decisioni odierne inviano un messaggio forte e chiaro sull’importanza del Digital Markets Act per garantire equità e crescita nel mercato digitale. I commenti dei rappresentanti delle due società coinvolte e delle istituzioni europee evidenziano la complessità delle questioni in gioco e l’importanza del rispetto delle normative europee.
Meta: ‘L’Ue vuole penalizzare le aziende americane di successo’
Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, ha replicato alla decisione dell’UE dichiarando che l’azienda si sente penalizzata rispetto ad altre imprese cinesi ed europee. La Commissione sta imponendo a Meta un cambiamento nel modello di business che equivale a una multa da miliardi di dollari, danneggiando non solo l’azienda ma anche le economie europee.
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