Le Case rifugio che ospitano le donne in fuga dalle violenze e i loro figli sono raddoppiate dal 2017, ma purtroppo risultano ancora insufficienti rispetto alla necessità, secondo i dati del rapporto Istat ‘Le case rifugio e le strutture residenziali non specializzate per le vittime di violenza’ del 2023.
Nel 2023 l’offerta delle Case rifugio è aumentata del 3,1% rispetto al 2022, arrivando a 464 strutture, un numero che si è raddoppiato rispetto al 2017. Tuttavia, il tasso di copertura delle Case rifugio rimane ancora basso, con differenze significative tra le regioni italiane.
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Come funzionano Centri antiviolenza e Case Rifugio
Nel 2023 sono state accolte nelle strutture residenziali specializzate e non specializzate per motivi legati alla violenza di genere un totale di 7.731 persone. Tra queste, 3.574 sono donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.
La maggior parte delle donne accolte sono straniere e più del 60% dei casi coinvolge minori ospiti delle strutture. Le donne ospitate nelle Case rifugio sono aumentate notevolmente, così come i figli accolti.
Le Case rifugio si caratterizzano per la loro natura privata e per l’ampio ventaglio di servizi offerti, tra cui supporto psicologico, consulenza legale, orientamento al lavoro e tanto altro.
Nel 2023 sono state registrate 2.106 donne uscite dalle Case rifugio, con alcune che hanno raggiunto gli obiettivi del percorso di uscita dalla violenza, mentre altre sono tornate al maltrattante o hanno abbandonato il percorso.
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