Da dazi reciproci alla “pausa reciproca”, per citare una fonte europea, in meno di ventiquattro ore. L’Europa ha risposto prontamente alla mano tesa di Donald Trump sulle tariffe con una decisione equivalente, ovvero sospendendo per 90 giorni le contromisure approvate nella giornata di mercoledì. Ursula von der Leyen ha preso questa decisione in fretta, dimostrando prontezza d’azione. Poco dopo mezzogiorno e dopo aver consultato i 27 stati membri, la presidente della Commissione ha annunciato: “Vogliamo dare una possibilità ai negoziati”, sottolineando che si tratta solo di una sospensione temporanea: “Se i negoziati non saranno soddisfacenti, le nostre contromisure entreranno in vigore. Tutte le opzioni sono sul tavolo.”
Poco prima dell’annuncio della presidente, il capo di gabinetto Bjorn Seibert aveva comunicato le intenzioni di Palazzo Berlaymont ai Paesi membri in una riunione d’urgenza con i Rappresentanti Permanenti. Il sostegno politico alla sospensione è stato forte, con l’Italia che ha svolto un ruolo di primo piano nel dialogo tra le capitali europee. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha collaborato con il commissario al Commercio Maros Sefcovic per accelerare la sospensione. I mercati europei e il sistema produttivo hanno reagito positivamente. Tuttavia, la Commissione europea ha sempre chiarito che l’attuazione dei dazi non era un obiettivo nei rapporti commerciali attuali con Washington.
La sospensione di USA e UE riguarda due tipologie di tariffe diverse. Washington ha fermato i “dazi reciproci” il 2 aprile, ma ha mantenuto quelli su acciaio e alluminio. Bruxelles ha sospeso la sua risposta a queste ultime tariffe, in attesa di elaborare un piano più ampio. La Commissione ha respinto accuse di debolezza, sottolineando la sua fermezza. Lunedì il collegio dei commissari formalizzerà la sospensione, che dovrà essere ratificata entro 14 giorni. Nel frattempo, Bruxelles si aspetta un passo verso i negoziati da parte degli USA, magari considerando la proposta europea di ‘zero dazi per zero’ sui beni industriali.
La situazione è complessa, poiché nessuno negozia a nome degli USA, mentre la Commissione europea tratta con Sefcovic. Al momento non è previsto un incontro tra i commissari al Commercio, né tra von der Leyen e Trump. Sebbene Giorgia Meloni voli a Washington, la Commissione rimane il principale attore nei dossier commerciali. Bruxelles valuta positivamente la distensione di Trump, ma continua a preparare le contromisure, inclusa l’opzione anti-coercizione. Allo stesso tempo, la Commissione sta espandendo la sua rete di relazioni commerciali.
Ue: ‘La strategia con la Cina non cambia, vogliamo migliorare i rapporti’
“Sull’approccio dell’Ue alla Cina, non è cambiato molto. Il nostro obiettivo è molto chiaro, è migliorare il rapporto con la Cina e per questo però vanno affrontate dei punti, come la parità di condizioni o l’accesso al mercato cinese da parte delle imprese europee. Aspettiamo il summit quest’estate”, ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue in merito al possibile cambiamento di strategia commerciale nei confronti di Pechino.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA