Il calcio sta attraversando un rapido e inesorabile cambiamento, trasformandosi da uno sport popolare a uno strumento di rieducazione delle masse. Questo processo ha raggiunto livelli incredibili, passando dalla condanna dei cori razzisti negli stadi a una vera e propria censura di ciò che si può dire durante una partita, con la minaccia di chiusura delle curve e divieti di accesso a vita agli impianti sportivi.
I tifosi “razzisti” dei Glasgow Rangers
Nel corso della partita di Europa League tra Glasgow Rangers e Fenerbahce dello scorso 13 marzo, gli ultras scozzesi hanno esposto uno striscione che ha scatenato un’indagine da parte dell’Uefa. L’accusa di “razzismo e/o discriminazione” ha portato la società dei Glasgow Rangers a emettere un comunicato ufficiale in cui si dissociava dalle azioni di una minoranza e prometteva sanzioni significative per i responsabili.
Nonostante le scuse e le minacce di conseguenze, la multa dell’Uefa è arrivata per un messaggio sullo striscione che recitava: “Tenete lontane le ideologie woke straniere. Difendete l’Europa”. Questo ha scatenato un dibattito sulla libertà di espressione e la censura nel calcio moderno.
La burocrazia progressista nel calcio
Il calcio, come molte altre istituzioni moderne, si è trasformato in un veicolo per l’ideologia progressista, imponendo valori politicamente corretti a giocatori e tifosi. Chiunque osi dissentire viene punito o escluso, creando un clima di conformismo e censura.
La Federazione tedesca di calcio ha multato il Bayern Leverkusen per uno striscione considerato “antisportivo discriminatorio”, evidenziando un trend pericoloso di controllo ideologico all’interno degli stadi.
Resistere alla censura nel calcio
La tendenza alla rieducazione ideologica dei tifosi non si limita agli stadi, con casi come quello della tifosa del Newcastle bandita per opinioni considerate “scorrette” sul gender sui social media. Questi episodi evidenziano la necessità di difendere la libertà di espressione anche nel mondo dello sport.
Nonostante i tentativi di controllo e censura, esistono ancora voci di resistenza tra i tifosi di calcio che si oppongono a questa deriva autoritaria e ideologica. È importante difendere la libertà di espressione e il diritto di dissentire, anche negli stadi di calcio.