La tragedia dei bambini di Kryvyi Rih ha gettato un’ombra su un giorno di lutto nazionale, mentre Mosca non mostra pietà nelle sue azioni contro le città ucraine. I bombardamenti continuano, colpendo anche la capitale Kiev, dove i missili balistici russi hanno causato vittime e distrutto l’edificio della Freedom Tv, il canale pubblico ucraino che trasmette in diverse lingue, inclusa il russo.
Nel frattempo, le forze di Vladimir Putin avanzano a Sumy, nel nord dell’Ucraina, rivendicando la conquista della città di Basovka, non lontano dal confine con il Kursk. Le tensioni sono alte e l’esercito ucraino è in difficoltà su più fronti, mentre la diplomazia fatica a fermare gli scontri in corso da anni. I raid aerei si sono intensificati su diverse città ucraine, rivelando le reali intenzioni del Cremlino secondo il presidente Volodymyr Zelensky.
Zelensky ha ribadito la necessità di continuare la pressione sui partner internazionali, sottolineando la mancanza di una risposta concreta da parte degli Stati Uniti. Le tensioni sono destinate a crescere, specialmente quando una delegazione ucraina si recherà a Washington per discutere di un accordo sui minerali ucraini che potrebbe essere svantaggioso per il Paese invaso.
Le autorità ucraine vedono la debolezza americana come un ostacolo alla fine dell’invasione russa. Nonostante gli accordi, i raid sulle infrastrutture energetiche continuano, alimentando ulteriori tensioni. La comunità internazionale è chiamata a agire con determinazione per porre fine alla violenza e garantire una tregua duratura.
Intanto, l’incertezza regna sui prossimi sviluppi, con possibili contatti tra funzionari russi e americani all’orizzonte. Macron ha chiesto azioni più decise contro la Russia, mentre gli ucraini si trovano a fronteggiare una possibile avanzata nella regione di Sumy. La situazione è critica e il tempo stringe per trovare una soluzione pacifica a un conflitto che sembra non avere fine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA