Recentemente, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato che l’ordine di Putin di vietare gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine è in vigore e viene rispettato. Questa dichiarazione arriva in un momento in cui Mosca e Kiev si sono impegnate a interrompere i raid su queste strutture, nonostante le reciproche accuse di continuare ad attaccarle.

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Il ministero della Difesa russo ha accusato le forze armate ucraine di continuare ad attaccare le infrastrutture energetiche russe nonostante l’accettazione degli accordi russo-americani da parte del presidente ucraino Zelensky. Questo comportamento mette a rischio la pace e la risoluzione del conflitto tra i due paesi.
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Il comando militare ucraino ha respinto le accuse del ministero della Difesa russo sul presunto violazione delle condizioni di cessate il fuoco riguardanti le infrastrutture energetiche. Inoltre, l’alto funzionario presidenziale ucraino ha rivelato che la Russia ha attaccato almeno otto impianti energetici ucraini dal 18 marzo, nonostante l’annuncio di una pausa nei raid. Queste azioni minacciano la stabilità della regione e dimostrano la mancanza di impegno per una soluzione pacifica.
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