Cari amici di Tempi,
Sono molto contento che la presidente Meloni abbia preso le distanze dalla distribuzione della “bibbia di Ventotene” da parte dei sinistri. L’Europa che desideriamo è quella sognata da De Gasperi, Schuman e Adenauer, personalista e sussidiaria, non quella massificata e centralista di Ventotene. Tuttavia, essendo ignorante sull’argomento, mi farebbe piacere leggere alcuni vostri articoli riguardanti l’Europa dei padri, l’Europa di Ventotene e l’Europa di Maastricht e trattati successivi. Grazie!
Guido Patrone Torino
Ciao Guido, condividiamo le parole di Meloni e confermiamo quanto abbiamo scritto solo pochi giorni fa riguardo alla manifestazione organizzata a Roma da Repubblica: “Le aspirazioni di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi potranno essere il riferimento ideale di Achille Occhetto e Michele Serra, non il nostro.”
Abbiamo iniziato ad affrontare questa questione qualche anno fa, quando il sottosegretario Alfredo Mantovano ha parlato di un partito anti-italiano che aveva nel Manifesto di Ventotene il suo testo di riferimento. In quell’intervento, il sottosegretario ha individuato nelle parole di Spinelli e Rossi l’idea che il popolo italiano fosse “sbagliato” e necessitasse di un intervento dall’alto, da parte di élite illuminate, per essere corretto e indirizzato. Come può essere aiutato il popolo bifolco e plebeo a fare le scelte giuste? Semplice, basta non farlo votare.
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L’intervento di Mantovano ha suscitato diverse reazioni e critiche, ma ha portato l’attenzione su un tema importante. La sinistra ha fatto del Manifesto il suo totem, ma è importante contestualizzare e capire il vero significato di quelle parole. Come ha scritto Vittorio Macioce su Il Giornale, la sinistra non sembra avere una bussola.
Ernesto Galli della Loggia ha definito il Manifesto di Ventotene una “boiata pazzesca”, sottolineando il carattere giacobino-leninista delle proposte contenute. Non tutti condividono gli stessi riferimenti ideali e, come ha detto Meloni, “l’Europa del Manifesto di Ventotene non è la mia”. Nemmeno la nostra.