La rivoluzione nella ginnastica in Francia sta portando cambiamenti significativi anche per le donne in altri sport. Fino a poco tempo fa, le atlete erano penalizzate se non indossavano un body aderente durante le gare, ma ora questa regola è stata eliminata. Le ginnaste francesi possono finalmente indossare pantaloncini, segnando un importante passo avanti.
Questa modifica riguarda le discipline della ginnastica ritmica, acrobatica e artistica, dove l’obbligo del “justaucorps” era rigorosamente applicato. Ora, le atlete possono scegliere di indossare shorts sopra il body, a patto che non superino i dieci centimetri di lunghezza dal cavallo.
Questa vittoria delle atlete francesi ha delle analogie con rivendicazioni simili in altri sport. In passato, le ginnaste tedesche hanno difeso il diritto di indossare tute integrali per sentirsi più a proprio agio, mentre nel beach volley le atlete musulmane hanno ottenuto la modifica delle regole sui costumi miniaturizzati.
La protesta contro le restrizioni sull’abbigliamento si è estesa anche ad altre discipline, come nel caso della squadra norvegese di pallamano e delle tenniste tedesche che hanno ottenuto modifiche nei dress code dei tornei.
Queste battaglie per la libertà di scelta nell’abbigliamento sportivo coinvolgono donne di diverse nazionalità e religioni, dimostrando l’importanza di combattere il sessismo anche nello sport. Le atlete stanno rivendicando il diritto di sentirsi a proprio agio e di non essere penalizzate per le proprie scelte.
Le recenti controversie sull’abbigliamento sportivo dimostrano che le donne stanno lottando per la propria autonomia e dignità, sfidando regole obsolete e discriminatorie. Queste battaglie si giocano sulla pelle delle atlete, ma sono necessarie per garantire pari opportunità e rispetto per tutte le donne nello sport.
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