Un incontro che ha fatto tremare le fondamenta della diplomazia internazionale si è svolto nello Studio Ovale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Ciò che doveva essere una riunione ufficiale si è trasformato in un confronto senza precedenti, con minacce e tensioni. Come prima conseguenza di questo scontro, Trump sta valutando di interrompere le spedizioni di aiuti militari verso l’Ucraina, mettendo in discussione miliardi di dollari di equipaggiamento bellico in attesa di essere inviati nel Paese. Dopo l’incontro burrascoso, Trump ha anche espresso la sua volontà di vedere un “cessate-il-fuoco immediato” in Ucraina, affermando di desiderare la pace insieme a Putin.
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Scontro Trump-Zelensky nello Studio Ovale
Sotto gli sguardi attoniti dei presenti, il presidente e il suo vice JD Vance hanno messo alle strette il leader ucraino, che non è riuscito a rispondere adeguatamente, anche a causa della mancanza di un interprete. La tensione è salita alle stelle e l’incontro si è concluso con la partenza anticipata di Zelensky dalla Casa Bianca, senza alcuna conferenza stampa o accordo significativo per la pace in Ucraina. Il confronto, che è avvenuto dopo una settimana densa di negoziati con leader internazionali, ha evidenziato le divisioni e le difficoltà nel trovare un terreno comune.
“È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. È la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. “Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno” ha aggiunto la premier italiana.
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L’Ue si schiera con Zelensky: ‘Siamo con te’
I leader uniti dopo lo scontro con Trump nello studio ovale
Ma sembrava che le acque si fossero calmate quando Trump aveva espresso rispetto per Zelensky prima dell’incontro. Tuttavia, le tensioni sono riemerse rapidamente. L’accusa di mancanza di rispetto da parte di Zelensky verso gli Stati Uniti, unita alle vecchie controversie, ha portato alla rottura definitiva. Il confronto si è concluso con Trump che ha minacciato di ritirare il sostegno militare e ha accusato Zelensky di giocare con la terza guerra mondiale.
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Trump a Zelensky: ‘O fai un accordo o noi siamo fuori’
La situazione si è fatta sempre più tesa, con Trump che ha alzato la voce e ha posto fine alla discussione. Le minacce e gli attacchi verbali hanno segnato un punto di non ritorno, mettendo in dubbio ogni possibilità di accordo. È stata una giornata di tensioni diplomatiche senza precedenti, che ha lasciato tutti con il fiato sospeso.
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Vance a Zelensky: ‘Sei irrispettoso’
Le divergenze tra i due leader erano evidenti fin dall’inizio, ma nessuno poteva prevedere la violenta conclusione di questo incontro. Le parole dure e le minacce hanno segnato un punto di non ritorno, gettando un’ombra sul futuro delle relazioni internazionali. È stato un giorno che rimarrà nella storia come un momento di grande tensione e incertezza.
La situazione tra Washington e Kiev: cosa sta succedendo?
“Può tornare quando sarà pronto per la pace”, ha scritto il presidente che, secondo Fox News, avrebbe chiesto esplicitamente a Zelensky di lasciare la residenza.
E adesso? Con gli accordi saltati – la Casa Bianca ha confermato che neppure l’intesa sui minerali è stata siglata – l’unica possibilità per la pace sembra essere un ritorno al dialogo tra Washington e Kiev attraverso canali meno ufficiali. Ad esempio, il dipartimento di Stato di Marco Rubio potrebbe giocare un ruolo chiave, visto il suo forte sostegno all’Ucraina tra i repubblicani e nell’amministrazione americana.
Il primo a reagire in un’Europa sotto shock è stato il presidente francese Emmanuel Macron: “C’è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall’inizio”, ha detto il capo dell’Eliseo. “Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli”, ha scritto su X il premier polacco e presidente di turno dell’Ue, Donald Tusk. Nel frattempo, Mosca sembra gongolare: “Il porco insolente ha finalmente ricevuto una bella sberla nello Studio Ovale. E Donald Trump ha ragione: il regime di Kiev sta giocando con la terza guerra mondiale”, ha commentato l’ex presidente Dmitri Medvedev.
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