Le disuguaglianze di genere persistono ancora nel mercato del lavoro in Italia, con le donne che presentano un tasso di occupazione inferiore di quasi 18 punti rispetto agli uomini e una retribuzione giornaliera mediamente più bassa del 20%. Questo divario è dovuto a diversi fattori, come l’utilizzo più diffuso del part-time tra le donne, livelli di qualifica più bassi e minor ricorso agli straordinari. Nonostante un livello di istruzione mediamente superiore, le donne faticano ad avanzare nella carriera, rappresentando solo una piccola percentuale di dirigenti e quadri.
Secondo il Rendiconto di genere presentato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, nel 2023 il tasso di occupazione femminile era del 52,5%, con un divario significativo rispetto agli uomini. Le donne trovano più difficile ottenere un lavoro a tempo indeterminato rispetto agli uomini, e spesso si ritrovano impiegate in lavori part-time con una percentuale di part-time involontario molto più alta rispetto agli uomini.
Le differenze salariali tra uomini e donne sono evidenti in diversi settori economici, con le donne che percepiscono redditi medi giornalieri inferiori in molte categorie lavorative. Anche nel settore pubblico, le donne ricevono buste paga medie inferiori agli uomini, nonostante un livello di istruzione superiore.
Le donne continuano a svolgere la maggior parte del lavoro di cura e affrontano sfide anche nel settore pensionistico, con trattamenti pensionistici medi inferiori del 47% rispetto agli uomini. Questo divario pensionistico è influenzato da carriere lavorative più brevi e retribuzioni inferiori nel corso della vita lavorativa.
Il divario di genere si riflette anche nelle pensioni
Le donne ricevono in media trattamenti pensionistici inferiori di quasi il 48% rispetto agli uomini, con una differenza di oltre 900 euro nei pagamenti. Questo divario è dovuto a molteplici fattori, tra cui la presenza di pensioni ai superstiti e carriere lavorative meno remunerative rispetto agli uomini. Nonostante siano numerose tra i beneficiari di pensione, le donne continuano a ricevere importi inferiori rispetto agli uomini, evidenziando le disuguaglianze nel mercato del lavoro.
Questi dati riflettono la persistente condizione di svantaggio che le donne affrontano nel mercato del lavoro e nel sistema pensionistico. È necessario continuare a lavorare per ridurre queste disuguaglianze e garantire pari opportunità per tutti.
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