Globalmente, le finanze pubbliche stanno affrontando una dura prova. Mentre la crescita pro capite continua a diminuire, i costi per pensioni, istruzione, sanità e difesa stanno aumentando. Queste priorità urgenti potrebbero facilmente assorbire un ulteriore 3-6% del Pil. Tuttavia, i sostenitori delle campagne green stanno chiedendo ai governi di investire fino al 25% del Pil, mettendo a rischio la crescita in nome della lotta ai cambiamenti climatici. Ma quanto sono effettivamente impattanti i cambiamenti climatici sul Pil?
Impatto dei cambiamenti climatici sul Pil
Recentemente sono stati condotti due importanti studi scientifici sui costi globali dei cambiamenti climatici. Basati sull’intero corpus della letteratura scientifica, questi meta-studi forniscono una prospettiva obiettiva. Uno di questi studi è stato condotto da Richard Tol, uno degli economisti climatici più rinomati, mentre l’altro è stato condotto da William Nordhaus, premio Nobel per l’economia. Secondo questi studi, un aumento della temperatura di 3°C entro la fine del secolo avrà un costo globale compreso tra l’1,9% e il 3,1% del Pil mondiale. Questo implica che, nonostante i cambiamenti climatici, ogni persona sarà comunque più ricca nel 2100 rispetto ad oggi, anche se in misura leggermente minore.
Realismo vs Allarmismo nei Media e tra gli Attivisti
La realtà dei costi dei cambiamenti climatici è molto diversa dall’allarmismo mediatico. Le persone hanno dimostrato di essere adattabili e di risolvere problemi climatici a basso costo. Ad esempio, l’aumento della disponibilità di cibo è previsto essere del 49% entro il 2100, anziché del 51% senza cambiamenti climatici. Inoltre, i disastri atmosferici hanno causato molto meno vittime negli ultimi anni grazie alla resilienza delle persone e alle migliori tecnologie disponibili.
De-crescita e Riduzione delle Emissioni
La spinta per la “de-crescita” al fine di ridurre le emissioni potrebbe portare a danni maggiori. Ridurre la crescita economica in modo significativo per affrontare i cambiamenti climatici potrebbe rendere più difficile risolvere altri problemi. Inoltre, l’adozione di energie rinnovabili meno efficienti potrebbe comportare costi enormi senza benefici significativi a lungo termine.
Il Fallimento dell’Europa
La politica climatica inefficace dell’Europa ha dimostrato di essere controproducente. Concentrarsi troppo sui cambiamenti climatici ha distratto risorse da altre priorità, come l’innovazione. Questo approccio ha portato a una crescita economica anemica e a una mancanza di competitività rispetto ad altre economie. Investire nell’innovazione sarebbe stato più vantaggioso per l’Europa e avrebbe generato benefici a lungo termine molto più consistenti rispetto alle politiche climatiche simboliche.