Il Papa, in un messaggio dal suo account X, si è dichiarato vicino con le preghiere a coloro che “soffrono a causa dei conflitti in atto”. Le celebrazioni nelle comunità cattoliche e ortodosse che seguono il calendario giuliano sono un momento di unione e speranza.
Di: Giovanni Zavatta – Vatican News
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Nel suo tweet odierno, Papa Francesco ha inviato i suoi migliori auguri alle comunità ecclesiali dell’Oriente che celebrano il Santo Natale. Ha assicurato la sua preghiera per coloro che soffrono a causa dei conflitti attuali, invocando la pace e la serenità portate da Gesù, il Principe della Pace. Questa solennità del Natale del Signore, celebrata dalle Chiese ortodosse che seguono il calendario giuliano, è un momento di riflessione e speranza per un mondo segnato da conflitti e divisioni.
A Betlemme, in Cisgiordania, il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, ha guidato le celebrazioni, nonostante le tensioni in corso in Medio Oriente. In Egitto, il capo della Chiesa ortodossa copta, Teodoro II, ha sottolineato l’importanza della nascita di Gesù come segno di speranza e rinascita. Il patriarca di Serbia, Porfirio, ha richiamato alla pace e all’amore fraterno, mentre il patriarca di Mosca, Cirillo, ha invitato alla preghiera per la pace nel mondo.
Il Natale ortodosso è caratterizzato da una preparazione rigorosa, con un periodo di digiuno di quaranta giorni. Durante questo periodo, i fedeli si astengono da carne, latticini e altre pietanze, in segno di penitenza e purificazione. La festa della Natività è celebrata con icone sacre e tradizioni antiche che simboleggiano la presenza di Gesù tra gli uomini.
La candela accesa alla finestra in segno di accoglienza per Gesù è una tradizione diffusa in molti paesi ortodossi, che ricorda la nascita del Salvatore nella povertà e nell’umiltà. Questo gesto simbolico esprime la disponibilità a lasciare entrare la luce di Cristo nelle proprie case e nei propri cuori, portando speranza e consolazione a chi soffre.