Alcune scene rimangono impregnate di simbolismo e impatto più di altre: nordafricani, con la bandiera della Tunisia in mano, radunati sulla statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano, intonano cori e lanciano insulti contro l’Italia e la polizia nella notte di San Silvestro.
I video che circolano immortalano il paradosso di una città in cui immigrati e individui che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, ma che non si sentono legati a nessuna terra, esaltano Allah, si ubriacano, si scontrano tra loro, intonano cori osceni e criticano il luogo in cui vivono.
“Allah akbar” echeggiato a Milano, che proibisce il fumo all’aperto
In Francia, questo fenomeno è noto da tempo, mentre da noi è relativamente nuovo ma altrettanto preoccupante: nella stessa città che promuove uno stile di vita sano, eco-friendly, ideato da Sala con attenzione al fumo, ecco un gruppo che si raduna intorno a slogan identitari, pseudo-religiosi e sventola bandiere nel freddo vento di San Silvestro, quasi fosse una partita di calcio o peggio, un’epoca di guerre di religione.
Questi giovani si rifugiano dietro le parole forti e oleografiche di una religione i cui precetti, tra fumo, droga e alcolici, vengono sistematicamente violati.
Il disprezzo per il Paese ospitante
L’ingratitudine e il disprezzo per la terra che li ospita è un classico nelle città europee, dove davanti a episodi come questo, o addirittura peggiori, si cerca di nascondere tutto frettolosamente.
Il doppio standard sul Daspo urbano
La sicurezza urbana e integrata prevedono un coinvolgimento sempre maggiore dei sindaci e delle amministrazioni comunali, con misure adottate per contrastare fenomeni molesti in determinate aree delle città.
Il Daspo urbano non è stato pensato per combattere crimini, ma per contrastare elementi anomici e di disagio. È ipocrita sollevare questioni solo ora che le misure colpiscono giovani che non hanno commesso reati.
Le misure di emergenza durante la pandemia hanno limitato le libertà in modo più radicale, ma sono rimaste operative per anni senza proteste, mentre il Daspo urbano viene attaccato.