Esplorare la storia degli Anni Santi è come fare un viaggio nel tempo, ripercorrendo la storia recente del mondo e della Chiesa nei secoli passati. Fin dai primi Anni Santi nel 1300, il percorso dei Giubilei si è snodato attraverso contesti storici diversi, ma sempre orientati dalla bussola del perdono che si trova in Gesù, la “Porta” sempre aperta. I Giubilei sono anni di grazia in cui le speranze dell’umanità convergono sulla stessa soglia.
Le Bolle di indizione
Una parte significativa della storia degli Anni Santi si riflette nelle Bolle di indizione, documenti scritti in latino con il sigillo del Papa, che indicano le date di inizio e fine del Giubileo. In origine, il sigillo – chiamato “bolla” – era di piombo con l’immagine dei Santi Apostoli Pietro e Paolo sul fronte e il nome del Pontefice sul retro. Ogni Bolla è identificata dalle sue parole iniziali e nei documenti di indizione del Giubileo si trovano indicazioni importanti sull’Anno Santo, spesso intrecciate con gli eventi storici del tempo.
Properante ad Exitum Saeculo
Le Bolle di indizione dei Giubilei del XX e XXI secolo attraversano momenti cruciali della storia, segnati dal progresso ma anche da tragedie. Nel documento per l’Anno Santo del 1900, “Properante ad Exitum Saeculo”, Papa Leone XIII affronta il contesto del passaggio tra due secoli, con Roma proclamata capitale del regno d’Italia. Il Giubileo del 1900 si colloca in un’epoca di grandi progressi tecnologici e sociali, con il Papa che invita alla riscoperta della fede e alla sfida della modernizzazione.
Infinita Dei Misericordia
Il Giubileo del 1925, indetto da Papa Pio XI con la Bolla “Infinita Dei Misericordia”, si svolge in un’Europa segnata dalla prima guerra mondiale e dalla nascita dei regimi totalitari. Il Pontefice auspica una “restaurazione della società” basata sui valori evangelici e sulla carità, in un momento di profonde ferite e divisioni.
Quod Nuper
Nel 1933, Papa Pio XI annuncia il Giubileo straordinario della Redenzione con la Bolla “Quod Nuper”, in un periodo di crescente instabilità politica e sociale. Il Pontefice invita gli uomini a rivolgere lo sguardo verso le cose celesti e a sperare in una felicità eterna, in un contesto segnato dalla minaccia dei regimi totalitari.
Iubilaeum Maximum
La Bolla di indizione del Giubileo del 1950, “Iubilaeum Maximum”, segue il dramma della seconda guerra mondiale e auspica un ritorno a Cristo e un nuovo umanesimo tra le rovine del conflitto. Il Papa Pio XII vede nella speranza del Giubileo la possibilità di un generale ravvedimento e rinnovamento.
Finalmente la pace si sta diffondendo nel cuore di tutti, nelle case e tra le nazioni. È un momento di speranza e di rinnovamento, un’occasione per ricordare i valori fondamentali che uniscono le persone in un’unica comunità globale.
Apostolorum Limina
Le dinamiche geopolitiche degli anni successivi alla seconda guerra mondiale sono dominate da due superpotenze, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Il mondo è diviso in blocchi e si avvia una “guerra fredda” basata anche sulla minaccia delle armi nucleari.
Aperite Portas Redemptori
Negli anni ’70, la società è segnata dalla secolarizzazione, conflitti come la guerra del Vietnam e movimenti giovanili di protesta. L’apertura del Giubileo nel 1975, con la Bolla “Apostolorum Limina” di Paolo VI, invita alla conversione e alla riconciliazione, promuovendo valori di libertà, giustizia, unità e pace.
Incarnationis Mysterium
Il Giubileo del 2000 segna l’inizio del terzo millennio. Nella Bolla “Incarnationis Mysterium”, Giovanni Paolo II esorta i credenti a un canto di lode alla Trinità, portando la luce di Cristo al mondo in un momento di crisi e cambiamento.
Misericordiae Vultus
Il Giubileo straordinario della Misericordia nel 2015, guidato da Papa Francesco, celebra la misericordia come fondamento della Chiesa. Nella Bolla “Misericordiae Vultus”, si invita a diffondere il perdono e a valorizzare la dignità umana, in un mondo segnato da disuguaglianze e crisi migratorie.
Embracing Hope in the Year of Jubilee
The upcoming Holy Year is preceded by various challenges, such as the pandemic and the outbreak of numerous wars, including those in Ukraine and the Middle East. In the bull of convocation “Spes non confundit“, Pope Francis points to a horizon of hope: “The first sign of hope should translate into peace for the world, which once again finds itself immersed in the tragedy of war. Unmindful of the past dramas, humanity is undergoing a new and difficult test that sees many populations oppressed by the brutality of violence.” The Pope emphasizes that, even in this era marked by digital networks and artificial intelligence, “hope that does not disappoint” always remains a Person: it is Jesus, the “Door” towards which humanity must strive to live in hope and find true consolation.