La Basilica di San Pietro ha visto la conclusione della prima giornata di ritiro in preparazione della seconda sessione del Sinodo sulla Sinodalità, con la presidenza della liturgia da parte dell’arcivescovo di Perth. Nell’omelia, ha sottolineato come Gesù ci insegni pazienza, sensibilità e compassione nelle relazioni, elementi fondamentali per una Chiesa veramente sinodale.
Di: Alessandro Di Bussolo – Vatican News
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San Girolamo insegnava che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Monsignor Timothy Costelloe, durante la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, ha richiamato l’importanza di non dimenticare Cristo nel percorso del “Sinodo sulla Sinodalità”. Il presule ha esortato i partecipanti a mantenere lo sguardo fisso su Cristo mentre cercano di discernere la volontà divina per la Chiesa in questo momento.
Riflessioni sulla sinodalità nella Chiesa
L’arcivescovo Costelloe ha invitato a riflettere su come vivere concretamente la sinodalità nella Chiesa, sottolineando l’importanza delle relazioni umane e della comunità. Ha citato Papa Francesco che esorta tutti a essere una Chiesa sinodale in missione, lavorando insieme per essere segni di comunione e unità.
Relazioni e dialogo nello Spirito
L’importanza delle relazioni reciproche è emersa durante i colloqui sinodali, evidenziando quanto sia essenziale il dialogo nella Chiesa. Costelloe ha richiamato l’esempio di Gesù, che mostra pazienza, sensibilità e compassione verso coloro che incontra, un modello per la Chiesa sinodale.
Cristo come guida per la Chiesa
Cristo è presentato come via, verità e vita, un invito per la Chiesa a seguirlo nell’accoglienza, nell’umiltà e nella missione. L’arcivescovo ha concluso con un invito alla preghiera per trovare unità e armonia, promuovendo la comunione con Dio e tra le persone, sotto l’intercessione di Maria.