La comunità cattolica locale ha avuto l’onore di incontrare il Papa nella suggestiva cattedrale di Notre Dame, dove tre testimonianze hanno dipinto un quadro vivido di una Chiesa impegnata nel percorso sinodale, orientata verso l’accoglienza degli stranieri, l’assistenza ai più bisognosi e la salvaguardia dell’ambiente.
Di: Alessandro De Carolis – Vatican News
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Una visione di una Chiesa costruita come un cantiere aperto, dove i mattoni sono cuori che insieme si ergono verso il cielo, è stata condivisa durante l’incontro. Le parole di una canzone della Giornata mondiale della gioventù a Lisbona hanno catturato l’essenza dell’esperienza dei cattolici del Lussemburgo, evidenziando la casa accogliente per “todos”, anche in un piccolo Paese con una grande comunità migrante.
Giornata mondiale della gioventù: un’esperienza di fratellanza
Diogo Gomes Costa ha raccontato l’amicizia e l’inclusività vissute durante e dopo la Giornata mondiale della gioventù, sottolineando che nella Chiesa è spazio per tutti. La costruzione della Chiesa implica anche la cura degli altri e della creazione di Dio, la nostra casa comune con tutte le sue creature e risorse naturali.
Diversità come ricchezza
La suor Maria Perpétua Coelho Dos Santos ha rappresentato le diverse comunità linguistiche del Lussemburgo, evidenziando la diversità demografica del Paese e all’interno della Chiesa. Oltre alla sfida quotidiana, la diversità è vista come una ricchezza, riflettendo l’inclusività promossa da Papa Francesco.
Una fede che illumina
Christine Bußhardt ha parlato della realtà della Chiesa del Lussemburgo, evidenziando il suo impegno nella solidarietà e nell’assistenza ai più vulnerabili. Grazie al percorso sinodale, la fede, la speranza e l’amore risplendono nei cuori delle persone, rinnovando costantemente la Chiesa.