Il presidente russo mescola riti pagani e misticismo ortodosso. A Mosca circola la voce che volesse il via libera per usare armi nucleari: “Falso, è più interessato all’elisir di lunga vita e alla reincarnazione.”
Di: Rosalba Castelletti – La Repubblica
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Da Tuva alla Mongolia, tra superstizione e tradizioni. La recente visita di Vladimir Putin a Kyzyl e Ulan Bator ha sollevato interessanti speculazioni. Il punto in comune tra le due tappe rivela la profonda fede del presidente russo negli sciamani, figure che sanno comunicare con gli spiriti e le divinità. Mikhail Zygar, esperto di politica russa, afferma che Putin unisce da tempo misticismo ortodosso e tradizioni pagane. Durante i suoi viaggi, nonostante le apparenti ragioni ufficiali, sembra che il vero obiettivo sia l’incontro con influenti sciamani tuvani e mongoli.
Secondo voci non confermate, Putin avrebbe cercato la benedizione degli spiriti per l’uso delle armi nucleari. Tuttavia, diverse fonti suggeriscono che potrebbe essere interessato anche all’elisir di lunga vita e alla reincarnazione. Putin sembra rimanere soddisfatto degli incontri, ma la vera natura di tali interazioni rimane avvolta nel mistero.
La storia riporta episodi in cui Putin, supportato da consiglieri di fiducia, ha cercato il sostegno di sciamani e ha preso decisioni importanti dopo presunte consultazioni soprannaturali. Tuttavia, c’è chi dubita che gli sciamani dicano realmente al presidente ciò che vuole sentire.
Nonostante le controversie, il misticismo continua ad affascinare Putin e le sue interazioni con gli sciamani sono parte integrante della sua vita politica. Resta da vedere se queste pratiche porteranno benefici o saranno motivo di sconcerto per la popolazione russa e internazionale.