

Il muro di unanime sostegno alla politica del pugno di ferro a Southport, Inghilterra, è iniziato a mostrare crepe. Il governo laburista e la magistratura britannica stanno adottando misure severe contro i responsabili delle sommosse xenofobe seguire l’uccisione di tre bambine, incluso un diciassettenne figlio di immigrati ruandesi.
Con un’onda repressiva che ha portato all’arresto di oltre mille persone, includendo anche un bambino di 11 anni, la situazione si intensifica. Le proposte includono il trattenimento degli arrestati in celle dei commissariati fino a quando non vengono liberati posti nelle carceri sovraffollate e l’ipotesi di rientrare nella fattispecie penale del terrorismo alcuni atti compiuti dai rivoltosi.
Arresti per l’incitamento alla violenza sui social
Le dichiarazioni dell’ex responsabile capo della lotta al terrorismo nel Regno Unito, Neil Basu, sottolineano il piano del governo di mettere fine alle violenze e agli atti di incitamento. Misure severe vengono adottate anche nei confronti di coloro che incoraggiano la violenza sui social o diffondono false notizie che potrebbero provocarle.
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Il New York Times ha espresso preoccupazioni riguardo alla limitazione della libertà di espressione e alla possibile implementazione di misure più severe di controllo online. I critici paventano un ulteriore restringimento della libertà di parola e l’instaurazione di una forma di censura per contenuti considerati dannosi.
Una visione critica della situazione sociale in Inghilterra
Sul Daily Telegraph, la commentatrice Sherelle Jacobs mette in discussione la percezione comune riguardante le sommosse di agosto come azione della classe operaia bianca ostile all’immigrazione. Secondo Jacobs, la rivolta è il risultato del disperato sottoproletariato bianco che è cresciuto a causa di decenni di politiche assistenziali lassiste.
«I gruppi di estrema destra riescono a manipolare le persone vulnerabili, facendo leva sulla cultura della dipendenza e della rabbia anziché affrontare le vere cause della disgregazione sociale. La sottoclasse bianca è cresciuta a causa di politiche fallimentari e rischia di diventare una catastrofe sociale in espansione».
La disoccupazione tra i giovani bianchi è in aumento, mentre le politiche assistenziali sembrano incrementare il numero di famiglie monoparentali, portando alla formazione di una sottoclasse sempre più isolata e in crisi. La situazione potrebbe rappresentare solo l’inizio di un grave problema sociale che deve essere affrontato con urgenza.