Una delegazione di familiari delle vittime dell’esplosione al porto di Beirut è stata ricevuta in udienza privata da Papa Francesco stamane al Vaticano. Il pontefice si è mostrato vicino nella lotta contro l’impunità e gli ostacoli all’inchiesta. Successivamente, si è tenuta una messa officiata dal segretario di Stato cardinale Parolin. Questo incontro arriva dopo una giornata di tensione e scontri tra Israele e Hezbollah, con Nasrallah che ha dichiarato di aver superato “tutte le linee rosse”.
Di: Fady Noun – Asia News
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Recentemente, una delegazione composta da parenti delle vittime dell’esplosione al porto di Beirut è stata ricevuta in udienza privata da Papa Francesco al Vaticano per commemorare il quarto anniversario della tragedia. Questo evento ha causato una profonda ferita nella popolazione libanese, con 235 vittime, migliaia di feriti e distruzioni devastanti. I familiari e gli attivisti hanno chiesto giustizia e verità riguardo all’incidente, che finora sono state negate.
L’avvocato Cécile Roukoz, membro della delegazione, ha sottolineato l’importanza della lotta contro l’impunità e della ricerca di verità e giustizia per le vittime dell’esplosione. Dopo l’udienza con il pontefice, la delegazione ha partecipato a una messa per le vittime officiata dal cardinale Parolin, seguita da un incontro personale con lui.
La visita della delegazione al Vaticano ha avuto un significato pastorale importante, mostrando il sostegno spirituale del Papa alle persone colpite dalla tragedia. Tuttavia, ha anche evidenziato la causa dei familiari delle vittime che lottano contro l’impunità e l’omertà della classe dirigente libanese.
Nel frattempo, la regione è stata agitata dagli scontri tra Israele e Hezbollah, con Nasrallah che accusa Israele di aver superato “tutte le linee rosse” in una escalation di tensioni. Il confronto è iniziato con il bombardamento di Tel Aviv da parte di Hezbollah in risposta all’assassinio di uno dei suoi capi militari, portando a una serie di duri scontri tra le due parti.