Un’escalation di raid israeliani ha colpito il Libano nella notte tra sabato e domenica in seguito all’attacco di Majdal Shams che ha causato almeno 12 morti. Benjamin Netanyahu aveva annunciato che Hezbollah “pagherà un prezzo alto” e Israele risponderà con forza, ma senza scatenare una guerra.
Netanyahu è tornato d’urgenza in Israele dalla visita negli Stati Uniti per gestire la situazione, convocando il gabinetto di sicurezza al suo arrivo. L’aviazione militare israeliana ha colpito obiettivi terroristici di Hezbollah in varie aree del Libano.
L’attacco ha provocato gravi danni e numerosi feriti, tra cui bambini in condizioni critiche. Il capo di stato maggiore israeliano ha avvertito Hezbollah, dichiarando che l’Idf è pronto per possibili combattimenti nel nord.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno condannato l’attacco e chiesto moderazione per evitare una nuova escalation. Netanyahu ha dichiarato che Hezbollah ha oltrepassato ogni linea rossa e che Israele avrà il pieno sostegno internazionale.
La tensione si è alzata anche a Gaza, con Israele che attacca Hamas. Nel frattempo, sono in corso trattative per un possibile cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi con la mediazione di vari paesi.
La situazione è delicata e richiede una risposta decisa e multilaterale per evitare una spirale di violenza ancora più grave.
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