Monsignor Munir Khairallah, il vescovo della diocesi libanese di Batroun, condivide la sua prospettiva sulla situazione attuale nel suo Paese, in cui le tensioni tra le forze israeliane e i miliziani di Hezbollah sono in continua crescita. La Chiesa locale si unisce in preghiera per la pace e fornisce assistenza ai circa 100.000 profughi che sono fuggiti dal sud, colpito dalla violenza in corso.
Di: Marco Guerra – Vatican News
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Le tensioni tra Hezbollah e Israele continuano a intensificarsi. Recentemente, un drone israeliano ha preso di mira un veicolo nella città di Shaqram, nel sud del Libano. Le Forze aeree israeliane hanno anche colpito un deposito di armi di Hezbollah nell’area di Ayta ash Shab, oltre ad altri obiettivi terroristici nelle vicinanze.
Nei giorni scorsi sono stati lanciati droni su Israele, provocando incendi nella zona di Hanita e Ya’ara. In risposta, l’esercito israeliano ha condotto diversi attacchi nel Libano meridionale.
Attualmente, nel distretto di Marjayoun, si registrano attacchi quotidiani con 96.829 sfollati e almeno 435 vittime, di cui 97 civili. La Chiesa locale, guidata da Mons. Khairallah, si impegna nella preghiera e nell’accoglienza dei profughi, offrendo sostegno a coloro che ne hanno bisogno e mostrando solidarietà.
Mons. Khairallah sottolinea l’importanza di lavorare per la pace e l’unità, mentre la situazione nel sud del Libano rimane tesa. La Chiesa si adopera per offrire rifugio e assistenza a coloro colpiti dalla violenza, dimostrando la forza della fede e della compassione in un momento di bisogno.