Un importante colpo di scena ha interessato il Partito Repubblicano senza consultare le associazioni pro-life conservatrici. Il programma contro l’aborto è stato quasi completamente eliminato.
Questo cambiamento radicale rispetto alla storia del partito segna un nuovo corso. La Convention Nazionale Repubblicana ha approvato un programma che non include più l’esplicita richiesta di vietare l’aborto su scala nazionale. Al contrario, propone un “emendamento alla Costituzione sulla vita umana e a una legge che chiarisca che le protezioni del Quattordicesimo Emendamento si applicano ai bambini prima della nascita”.
I Repubblicani hanno rinunciato a estendere questi principi ai nascituri, lasciando la politica sull’aborto nelle mani degli Stati. Inoltre, supportano il controllo delle nascite e l’accesso alla fecondazione in vitro, pratica che comporta la distruzione di embrioni umani.
La rapidità con cui è stato adottato questo cambiamento radicale è preoccupante. Il processo è stato affrettato per evitare resistenze. Questo nuovo corso conforma il Partito Repubblicano al volere del presidente Donald Trump, che ha posto la sua impronta sui contenuti e sulle modalità della Convention.
La posizione del partito sulle questioni pro-life è stata notevolmente influenzata da Trump, obbligando persino membri come JD Vance e Marco Rubio a moderare le proprie posizioni. Questo dimostra come il Partito Repubblicano sia diventato sempre più il partito di Trump, adottando anche i suoi metodi operativi.
Il Partito Repubblicano, guidato da Trump, si allontana dai principi tradizionalmente associati alla causa pro-life. Questo nuovo corso rappresenta una svolta significativa, con implicazioni profonde sulla politica interna del partito e sulle questioni che esso abbraccia.