
La persecuzione della Chiesa cattolica in Nicaragua: Radio Maria chiusa dal regime di Ortega
Il satrapo del Nicaragua, il sandinista Daniel Ortega, continua la sua guerra contro la Chiesa cattolica nel paese centroamericano, controllandolo con mano ferma insieme alla sua famiglia. L’ultimo affronto è stato la chiusura di Radio Maria Nicaragua, emittente che da decenni accompagnava i fedeli cattolici di Managua.
La decisione della chiusura è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale martedì 9 luglio, ma il consiglio di amministrazione dell’emittente aveva deciso di trasmettere fino a lunedì 15 luglio. Tuttavia, poche ore dopo, l’ordine di spegnere immediatamente la radio è arrivato inaspettatamente, il che ha lasciato gli ascoltatori sconcertati e privati della loro fonte di conforto e preghiera.
Il 9 luglio, un giorno triste per Radio Maria
Senza dare spiegazioni né possibilità di salutare, Radio Maria è stata spenta bruscamente. Chi stava ascoltando la Ballata per María ha dovuto interrompere l’ascolto, lasciando spazio al silenzio. Il regime, senza alcun rispetto per la libertà religiosa, ha spezzato questo legame spirituale con la comunità cattolica nicaraguense. È stato un gesto crudele, che ha colpito profondamente coloro che guardavano in Radio Maria una fonte di speranza e conforto.
Il regime aveva già preso misure contro l’emittente
La chiusura di Radio Maria è solo l’ultimo capitolo nella lunga lista di atti di persecuzione della Chiesa cattolica da parte del regime di Ortega e Murillo. Già nel passato, l’emittente aveva subito il blocco dei suoi conti bancari, impedendole di ricevere donazioni e riducendo la sua presenza operativa. Questo colpo alla libertà religiosa è parte di un pattern di repressione che ha visto la chiusura di numerosi media cattolici nel paese.
Radio Maria è il 16esimo media cattolico eliminato dal regime
Con la chiusura di Radio Maria, il conteggio dei media cattolici eliminati da Ortega e Murillo sale a 16 in soli due anni. Questo attacco alla libertà di espressione e religione riflette l’agenda repressiva del regime, che non esita a colpire chiunque osi criticarlo. Anche giornalisti come Nohelia González sono stati arrestati ed espulsi per aver cercato di documentare la situazione nel paese.
Conclusioni
La chiusura di Radio Maria rappresenta un ulteriore passo nel tentativo del regime di Ortega di soffocare qualsiasi forma di dissenso e di libertà religiosa. La comunità cattolica nicaraguense è stata privata di una voce di conforto e preghiera, mentre il regime continua a minacciare vescovi e sacerdoti. È un momento buio per la libertà di espressione e religiosa in Nicaragua, e occorre vigilare per garantire che tali abusi non rimangano impuniti.