Parroco della Sacra Famiglia esprime sgomento dopo il raid alla Sacred Family School
Il parroco della parrocchia latina della Sacra famiglia nella Striscia esprime sgomento dopo il raid di ieri alla Sacred Family School: “La struttura adibita all’accoglienza di molti rifugiati. Difficile dire quante persone erano presenti al momento dei bombardamenti”. Ferma condanna del Patriarcato Latino di Gerusalemme nei confronti di attacchi ai civili e di qualsiasi azione bellica che non garantisca che essi restino fuori dal teatro dei combattimenti.

La tragedia alla Sacred Family School a Gaza
La dinamica esatta è ancora incerta, il dolore è grande. Padre Gabriel Romanelli soffre quando racconta ai media vaticani del raid di ieri alla Sacred Family School di Gaza, uno degli istituti cattolici più importanti della zona. La struttura è stata colpita due volte, con diversi morti e feriti.
L’attacco, apparentemente compiuto dall’esercito israeliano, ha suscitato una ferma condanna da parte del Patriarcato Latino di Gerusalemme. La scuola era diventata una struttura di accoglienza per migliaia di rifugiati disperati.
Chiusura di un ospedale e paura costante
La situazione rimane tesa, con l’esercito israeliano che ha chiesto lo sgombero di quartieri vicini alla parrocchia della Sacra Famiglia. I raid sono frequenti, causando paura e costante preoccupazione tra i residenti della zona.
Nonostante tutto, la parrocchia cerca di mantenere la calma e la speranza. Grazie alla generosità del Patriarcato Latino di Gerusalemme e della Santa Sede, riescono a fornire cibo e aiuto a centinaia di famiglie bisognose. La fede è un conforto in un momento così difficile.
Nonostante le difficoltà, la comunità di fede nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza cerca di mantenere viva la speranza in mezzo alla tragedia che li circonda.