Parlando con il cardinale Patriarca di Gerusalemme dei Latini: ancora difficile vedere via d’uscita. In un momento in cui tutti stanno erigendo barriere, la Chiesa deve continuare a mantenere la mano tesa verso l’altro.
Di: Andrea Tornielli – Vatican News
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“Il momento è molto doloroso, stiamo vivendo una notte molto lunga. Però sappiamo anche che le notti finiscono. È il momento in cui la Chiesa deve lavorare con tutti coloro che sono disposti a fare qualcosa di bello e di bene per tutti…”. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, di passaggio a Roma, racconta ai media vaticani la situazione in Israele, a Gaza e in Cisgiordania.
Qual è la situazione attuale in Israele e soprattutto a Gaza? La situazione rimane difficile e le vie d’uscita sono ancora sfuggenti. Le cifre sulle vittime sono contestate, ma le immagini di distruzione sono evidenti.
Come si può sperare di ricostruire un tessuto sociale e tornare a convivere dopo tutto questo? È presto per dirlo, ma c’è una determinazione a voler ricostruire. La Cisgiordania, invece, è sull’orlo di un’esplosione permanente.
Guardando al futuro e al termine del conflitto, la comunità internazionale ha un ruolo cruciale da svolgere. È fondamentale fermare il conflitto ora per poter poi lavorare verso una pace duratura.
La vita dei cristiani in questa situazione è simile a quella di tutti, ma con sfide aggiuntive. La Chiesa deve rimanere presente e lavorare per il bene di tutti, mantenendo la mano tesa verso l’altro.
Il Patriarca di Gerusalemme dei latini sottolinea che la speranza è figlia della fede. Nonostante la notte lunga in corso, la Chiesa è determinata a essere vicina a tutti coloro che cercano il bene comune.
Infine, il Patriarca conferma che la Chiesa universale, inclusa la vicinanza del Santo Padre, continua ad essere un sostegno importante in questo momento difficile.