
A Bergamo Pride, non ci saranno bandiere israeliane o inni collegati allo Stato di Israele ammessi. Questa è la dichiarazione resa da Luigi Mascheroni sul Giornale. Mascheroni continua descrivendo il Pride di Bergamo come un evento con una marcia in più, criticando l’atteggiamento della sinistra radicale contro l’unico Stato del Medioriente in cui i gay possono sfilare senza problemi.
Il Pride di Bergamo e la Follia di Butler
L’attivismo LGBTQ si sta spostando verso un’ideologia palestinese, come descritto da Giulio Meotti sul Foglio. Questo fenomeno è stato definito come “la follia contagiosa di Judith Butler”, con personaggi di spicco che sostengono il movimento queer a Gaza senza una reale comprensione della situazione. La questione non riguarda più la pace, ma il desiderio di dimostrare una moralità superiore attraverso il supporto alla Palestina.
Propal tra Attivismo e Paranoia
La solidarietà con la Palestina è diventata un segno di decenza e appartenenza a determinati gruppi, piuttosto che una reale posizione politica, come evidenziato da Brendan O’Neill su Spiked. L’appoggio alla Palestina viene utilizzato come un modo per auto-gratificarsi moralmente, anziché cercare un reale cambiamento nel mondo.
Propal in Pratica
L’appoggio alla Palestina si è mescolato con movimenti come il Pride e l’ambientalismo, portando a manifestazioni contro l’Eurovision e a decisioni discutibili come quelle prese dalla comunità LGBTQ inglese contro la partecipazione di Israele. Questo fervore propalestinese viene sfruttato per fini diversi, senza coinvolgere realmente i problemi di Gaza e dei suoi abitanti.
Questa tendenza ha portato a varie iniziative come “Fattiest for a free Palestine”, “Animal Rights Activists for a free Palestine”, “Vegans for Palestine”, “Trans 4 Palestine” che, sebbene abbiano buone intenzioni, finiscono per contribuire all’odio antisraeliano senza affrontare veramente le vere questioni.
Conclusione
La manipolazione dell’appoggio alla Palestina per fini politici e personali è evidente in varie manifestazioni e attivismo contemporaneo. Le bandiere e i simboli sono diventati strumenti di propaganda piuttosto che segni di solidarietà autentica. È importante riflettere sul vero significato di sostenere una causa e non lasciarsi trascinare dall’onda emotiva di un’ideologia senza comprendere appieno le implicazioni e le conseguenze delle proprie azioni.