Francesco, nel discorso dopo l’Angelus, si è rivolto al Paese africano che sta vivendo un conflitto devastante da un anno. Ha esortato i governanti a fermare l’escalation e a cercare soluzioni attraverso il dialogo e la trattativa. Ha anche menzionato la situazione in Ucraina, Israele, Palestina e Myanmar.
Autore: Francesca Sabatinelli – Vatican News
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Francesco ha lanciato un appello per il Sudan e tutti i luoghi colpiti dalla guerra, chiedendo ai fedeli di pregare per coloro che soffrono a causa dei conflitti armati.
Ha esortato al silenzio delle armi e ha chiesto agli organi locali e internazionali di aiutare la popolazione colpita. Ha espresso la speranza che i rifugiati sudanesi possano trovare accoglienza e protezione nei paesi confinanti.
Il Papa ha fatto diretto appello ai leader politici di tutto il mondo affinché lavorino per raggiungere la pace, soprattutto nei paesi che sono al centro delle sue preoccupazioni come Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar.
Ha evidenziato la tragedia che colpisce il Sudan, dove una drammatica crisi umanitaria si è sviluppata a partire dal 2023. Le organizzazioni internazionali descrivono la situazione come un “incubo” con fame diffusa e malnutrizione, soprattutto tra i bambini.
Il conflitto nel Sudan ha causato migliaia di vittime e milioni di sfollati. Si richiede un immediato cessate il fuoco, la protezione dei civili e la fine delle violazioni dei diritti umani, oltre all’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari.
Il conflitto è generato dall’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e dalle forze paramilitari di supporto rapido sotto il comando del generale Mohamed Hamdane Daglo.