
Paris Hilton era agitata. Tutto procedeva secondo i suoi piani e i suoi desideri, si sentiva piena di «gioia, possibilità, vita nuova», ma il nodo allo stomaco non si allentava. A questa sensazione di pienezza mancava qualcosa e sapeva benissimo cosa. Voleva sapere «come ci si sente ad essere incinta».
Così un giorno decise di comprare una pancia finta, una protesi, se la attaccò al ventre e cominciò a indossarla «in giro per casa per tutto il giorno. So che sembra folle, ma volevo che sembrasse reale (…). Sentire quel peso davanti a me, passarci sopra le mani, immaginare un’intera vita davanti a noi».
«Voglio una femmina, un maschio, nati separatamente ma allo stesso tempo»
Paris Hilton aspettava i suoi figli con l’impazienza dell’acquirente. Stavano crescendo in due pance diverse, quelle dei suoi «angeli surrogati», assoldati per mettere al mondo due bambini nello stesso anno, «tutti quei mesi di iniezioni e di ormoni pazzeschi: ne è valsa la pena». Del resto anche questo faceva parte del piano: la donna che dieci anni prima aveva regalato una villa in miniatura da sogno ai suoi cani, fedele riproduzione della sua casa di Beverly Hills con tanto di aria condizionata e arredi Philippe Starck, ora sognava «di avere una femmina e un maschio, nati separatamente ma allo stesso tempo, in modo che crescessero come gemelli».
Paris Hilton non ha “avuto” figli belli e intelligenti, ha pagato due donne per partorirli. Nel suo finale da favola non era contemplata l’operazione-verità annunciata per gli abusi. C’è più onestà nella Paris Hilton che si compra una pancia finta sentendosi svuotata da una gravidanza data in conto terzi, che in quella presentata dai media come una sopravvissuta forte, emancipata e comprensibilmente dedita, a causa di sadici uomini del passato, ad affittare uteri (ops, “chiedere aiuto a due angeli surrogati”). Non uno, due.
Da fatua it-girl a vittima coccolata dai media
Alla maternità è dedicato il nuovo capitolo della vita della plurimiliardaria Paris Hilton, pronipote di Conrad Hilton, fondatore della catena alberghiera di lusso. Paris Hilton, da it-girl degli anni 90, con una vita pubblica scandita da scandali e gossip, si mostra oggi come una figura complessa, materna e philanthropist. In un mondo che sembra non avere tempo per scelte personali, Paris Hilton fa una dichiarazione importante riguardo alla sua maternità attraverso l’utilizzo di surrogate per avere i suoi due figli.
Gli abusi subiti dai rampolli come Paris
Paris Hilton ha raccontato di aver subito abusi sessuali e psicologici quando era giovane, portando alla luce dolorose esperienze vissute in una scuola di recupero. Questo ha plasmato la sua visione della maternità e delle scelte che ha fatto per avere i suoi bambini. L’onestà di Paris Hilton nel suo racconto di sopravvivenza e di riscatto è un’esplorazione profonda della sua vita e delle sue sfide.
La pancia vuota, la pancia finta e il “pancione emotivo”
Paris Hilton si è confrontata con la sua idea di maternità, dalla pancia finta all’uso di surrogate per avere i suoi figli. Questo percorso ha portato ad una riflessione profonda su cosa significa essere madre e sulle sfide che ogni individuo affronta nel tentativo di realizzare i propri sogni. La versione autentica di Paris Hilton emerge nella sua vulnerabilità e nella sua forza di fronte alle avversità.